La presenza delle incisioni in questo territorio è certamente conseguente alla presenza di insediamenti ad uso abitativo, alla ricchezza di rocce particolarmente levigate ma probabilmente anche alla constatazione della
sacralità dei luoghi.
Le incisioni venivano eseguite molto probabilmente in periodi particolari dell'anno, in momenti di bisogno dell'intervento delle forze superiori, durante celebrazioni, in rispetto all'eterno rituale del ripetersi dei cicli vitali, delle stagioni, dei cicli produttivi.
Fu grazie ad una ricerca sistematica diretta dall'archeologo camuno
Ausilio Priuli, tutt'ora impegnato in ricerche sul territorio camuno che venne alla luce tutta la
superficie istoriata del Coren de le Fate, scoprendo così ulteriori e numerosissime rocce incise nel territorio di Sonico, aggiungendo un importante tassello all'esteso quadro della distribuzione delle opere paleoiconografiche in Valle Camonica.