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Monte Adamello e Ghiacciaio dell'Adamello

la vetta principale dell'omonimo gruppo
XXX, XXX - Saviore Dell'adamello
Chi più alto sale, più lontano vede; chi più lontano vede, più a lungo sogna.
- Felice Bonaiti -
Il monte Adamello è situato nelle Alpi Retiche meridionali, con i suoi 3539 m.s.l.m. costituisce la vetta principale dell'omonimo gruppo, nonché dell'intera Valle Camonica. La cima fu conquistata per la prima volta da una spedizione di 4 persone, capitanate dal giovane alpinista boemo Julius von Payer il 16 Settembre 1864. Per salire la vetta dell'Adamello una vera e propria via normale non esiste, esistono itinerari diversi a seconda della valle scelta come punto di partenza. Payer e i suoi scelsero di risalire la Val di Genova e attraversare i ghiacciai del Mandrone e dell'Adamello, questa rimane ancora oggi una delle vie più battute e frequentate dagli escursionisti.

Attraverso la VIA TERZULLI

La via Terzulli è senza dubbio la via più rapida nonché la più tecnica per raggiungere la vetta dell'Adamello. In auto dall'abitato di Sonico si seguono le indicazioni per Rino e successivamente per la Val Malga fino a raggiungere la località Ponte del Guat dove si parcheggia la macchina e si inizia la camminata. Superato il ristoro Premassone, si prosegue lungo la strada sterrata seguendo le indicazioni per il Rifugio Gnutti, dopo circa 15 minuti di cammino la strada termina e comincia un sentiero che porterà all'inizio delle famose Scale del Miller. La salita delle scale dura circa un'ora, non presenta passaggi tenici ma è molto faticosa; terminate le scale occorreranno ancora una ventina di minuti, attraversando la Val Miller, lungo un semplice sentiero per arrivare al rifugio. Dal Rifugio Gnutti alla cima dell'Adamello e ritorno, occorrono circa 7h, per questo la maggior parte degli escursionisti decide di pernottare al rifugio per poi partire prima del sorgere del sole.
Il segnavia è il n. 23, si costeggia il lago sulla sponda sinistra, si supera la conca e si risale la morena rocciosa fino all'attacco della ferrata. La salita è spettacolare, la via è stata recentemente attrezzata con catene fisse alle quali ci si può mettere in sicurezza per passare i punti più esposti e alcuni passaggi di II grado. La ferrata termina al Passo dell'Adamello dove l'imponente muro di ghiaccio la fa da padrone. Una piccola pausa per indossare i ramponi e recuperare le energie prima di mettere piede sul Pian di Neve e delle ultime fatiche. Seguire le tracce nel ghiaccio sempre puntando la cima fino ad arrivare alle roccette che la precedono. Raggiunta la vetta lo spettacolo mozzafiato è a 360 gradi.

Attraverso PASSO BRIZIO

Dal centro del paese di Temù, seguire le indicazioni per la Val d'Avio fino in località Malga Caldea dove una sbarra interromperà la strada in corrispondenza del punto dove si è costretti a parcheggiare l'auto per proseguire a piedi. Si inizia a salire lungo la strada,inizialmente asfaltata fino ad arrivare al primo bacino artificiale,da qui la strada finisce e si prosegue lungo il sentiero n.11 che costeggia il lago d'Avio e il lago Benedetto, superato quest'ultimo in breve si raggiunge Malga Lavedole e ha inizio il cosi detto "Calvario", un sentiero ripido e costantemente esposto al sole che porta al rifugio Garibaldi. (Malga Caldea - Rif. Garibaldi 4h c.a.) Anche chi sceglie questa via per salire in Adamello, nella maggioranza dei casi opta per il pernottamento al rifugio, per poi partire alle prime luci.
Oltrepassata la diga del Venerocolo, il lago che si trova nei pressi del rifugio, riprendere il sentiero 11 che conduce all'inizio della ferrata (recentemente attrezzata e ben sistemata) in circa 1h40min. Il tempo di percorrenza della ferrata è di circa 20 minuti, non è particolarmente tecnica, tuttavia si raccomanda la massima attenzione perché la zona è molto dissestata. Una volta arrivati al Passo Brizio (3149m), si svalica nella vedretta del Mandrone e si sale a destra lungo il margine del ghiacciaio fino a quando è possibile salire sulla cresta che ci porta al Passo degli Italiani. Al di là del passo, si accede al Pian di Neve, e tenendosi sempre il più possibile in quota, si passa sotto la vetta del Monte Falcone, fino ad arrivare ai piedi delle roccette con passaggi di I° e II° grado. Superate le roccette, la vetta è li che ci aspetta.

Arrivando dalla VAL SALARNO

La salita in Adamello risalendo la Val Salarno, è una delle vie più facili in quanto non presenta ferrate o passaggi tecnici, ma semplicemente una lunga camminata tra gli sfasciumi detritici prima, e una ancor più lunga sul ghiacciaio poi. La Val Salarno si raggiunge dall'abitato di Saviore dell'Adamello seguendo le indicazioni per località Fabrezza dove si trova il ristoro Stella Alpina e si parcheggia l'auto per iniziare l'escursione. Il segnavia da seguire è il n.14, percorre inizialmente una ripida strada lastricata che si spianerà più avanti in prossimità del Lago Macesso ad oggi prosciugato, si prosegue costeggiando i laghi Salarno e Dossaccio, superati questi ultimi si vedrà il Rifugio Prudenzini a poche centinaia di metri. Tempo di percorrenza 2h circa a passo tranquillo. Essendo questa una delle vie più lunghe anche qui il consiglio è di pernottare al rifugio e ripartire alle prime luci. 
Continuare a seguire il segnavia n.14 risalendo la morena fino alla cima della valle, il sentiero va a scomparire, e si prosegue su una pietraia seguendo i segni bianco-rossi fino a notare verso sinistra l'intaglio del Passo Salarno, caratterizzato da un visibile palo di legno. (Prudenzini-P.sso Salarno 3h.30min circa) Da qui si apre un fantastico panorama sul Pian di Neve, con il Monte Fumo e la cresta del Dosson di Genova sulla destra, il Corno Bianco e la vetta dell' Adamello sulla sinistra; lo spettacolo e' veramente grandioso, per vastità e bellezza. Da qui indossare i ramponi e puntare la vetta seguendo le tracce che troverete sul ghiacciaio per ancora 2\3 ore circa di cammino.
IN ADAMELLO DALLA VIA TERZULLI