Il santuario, in posizione dominante la strada statale, si distingue per una sua eleganza e singolarità dovuta alle tre caratteristiche finestre della facciata principale e per il solido e bel campanile in pietra, con gli archi delle celle campanarie ravvivati dal delicato accostamento tra il color bigio del granito e il bianco smorzato del
marmo di Vezza. All’interno è singolare il loggiato sostenuto da due colonne in marmo bianco di Vezza e gli affreschi del soffitto risalenti al tardo ‘700. l presbiterio ospita un'ancona lignea opera di Giovanni Battista Zotti, di cui resta ben poco, perché spogliata dai ladri in varie occasioni. La pala, recuperata dopo un furto e restaurata, invece, si trova nella
Chiesa Parrocchiale di
Monno.Il santuario era ricchissimo di ex voto dei quali fu però fatto gran falò dopo la visita pastorale del vescovo di Brescia monsignor Giacinto Tredici.